giovedì 24 gennaio 2013

Mille Miglia Design Experience: Pronti, partenza, via!!!



Arriva il primo contest dedicato al fantastico mondo della Mille Miglia. Sei un giovane designer, uno studente o ti sei già laureato? Non perdere tempo, iscriviti e dai libero sfogo alla tua creatività!

Non ci sono limiti, puoi scegliere la categoria in cui ti senti “imbattibile”:

1. Disegni a mano libera;
2. Disegni digitali e 3D;
3. Modelli fisici in scala 1:8.

Cosa aspetti? Hai tempo fino al 15 aprile 2013!

Leggi bene il regolamento su: www.mmdesignexperience.it





mercoledì 23 gennaio 2013

Mille Miglia Design Experience: Fiat 8V e John Elkan.



Si tratta probabilmente di uno tra gli eventi collegati alla Mille Miglia che ha avuto più visibilità nel 2012. Una bellissima Fiat 8V ha partecipato alla rievocazione storica della Mille Miglia, portando a spasso per l’Italia l’erede del fondatore della Casa Torinese. John Elkann, al fianco della moglie Lavinia Borromeo, ha guidato la prima ed unica Fiat costruita in serie con motore a 8 cilindri a V, informando del loro viaggio il pubblico tramite Twitter.

La Fiat 8V, scelta per la Mille Miglia 2012 oltre ad essere un’auto costruita in soli 114 esemplari, oltre ad essere stata “disegnata dal vento” come diceva la stampa all’epoca, oltre ad essere stata lanciata sul mercato esattamente sessant’anni prima, rappresenta un vero e proprio “pezzo da museo”.

Si tratta infatti dell’unico esemplare prodotto con carrozzeria in fibra di vetro, esposto al Salone di Torino nel 1954. Una scelta all’avanguardia per l’epoca che consentiva alla Fiat 8V di avere un “vestito” di appena 48,5 kg con uno spessore di appena 3 mm.

Per le sue linee, la Fiat 8V era certamente un passo avanti rispetto alle vetture del periodo, può essere d’ispirazione per creare la nostra Mille Miglia del Futuro?


Tag: Fiat 8V vetroresina, Mille Miglia 2012, John Elkan, Lavinia Borromeo, Contest Design, Concorsi Giovani Designer. 


Mille Miglia Design Experience: Guida interna o esterna?



Scegliere di guidare una vettura con carrozzeria “barchetta” o scegliere una carrozzeria “berlinetta” non era cosa così facile. La scelta veniva tranquillamente influenzata dalla strategia di partecipazione alla Mille Miglia: se si era disposti a risparmiare il più possibile sul peso a costo di avere una vettura ben più scomoda, la scelta non poteva che cadere sulla prima soluzione. In caso contrario, se il pilota-gentlemen preferiva correre tra le impervie strade degli Appennini ed affrontare i tratti notturni nel ben più caldo abitacolo di una carrozzeria chiusa, si doveva optare per la seconda.  

Ma la storia ha dimostrato che non sempre scegliere tra questi due tipi di auto era solamente una questione di confort, ma a volte poteva dimostrarsi un fatto puramente tecnico: le forti intemperie che si abbattevano su lunghi tratti della gara, potevano favorire il pilota che aveva optato per il “caldo abitacolo”.

Un esempio lo abbiamo nel 1937, dove la comoda Alfa Romeo 6C 2300 B MM, permise all’equipaggio Boratto-Guidotti di giungere 4° assoluti in classifica e primi nella loro categoria Turismo oltre 1500 cc., durante un nubifragio.  


Tag: Berlinetta Mille Miglia, Barchetta Mille Miglia, Passo della Futa Mille Miglia. 


Mille Miglia Design Experience: Anche le utilitarie.



La forza della Mille Miglia fu probabilmente quella di realizzare una gara al passo con i tempi, ogni anno la gara Bresciana si rinnovava, adeguandosi alle condizioni e al contesto che l’Italia stava vivendo. Un esempio appare immediatamente nell’anno 1933, quando si aspettava con grande trepidazione la categoria sino a 1100 cc, all’interno della quale le nuovissime Fiat 508 Balilla, presentate al Salone dell’Auto di Milano ad aprile dell’anno prima, avrebbero sicuramente ricoperto un ruolo di primaria importanza.

Come era facile prevedere, l’edizione 1933 delle vetture fino a 1100 cc, fu vinta dalla 508 S Balilla dell’equipaggio Ricci-Maggi e l’attenzione verso le auto utilitarie fu tale da istituire da lì a breve la categoria “Turismo Nazionale” fino a 750 cc, che spalancò le porte alla popolarissima Fiat 500 “Topolino”.

Aprire le iscrizioni anche alle vetture di piccola cilindrata, non significava solamente garantire alla Mille Miglia più iscritti, ma permetteva a centinaia di piccoli preparatori e carrozzieri, di testare le proprie innovazioni in un banco prova che non era possibile trovare partecipando ad altre competizioni.

La visibilità della Mille Miglia crebbe sempre di più, garantendo ai partecipanti, sia preparatori che costruttori, un ritorno commerciale assicurato, tale da giustificare l’ingente dispiego di risorse da utilizzare durante l’estenuante gara di 1600 km.





Mille Miglia Design Experience: Da Minoia a...




Non si può dire certo che la prima edizione della Mille Miglia non sia stata dei Bresciani. Oltre alla risonanza della manifestazione, ai diversi partecipanti che corsero con vari tipi di vetture, al pubblico che riempì i bordi delle strade al passare assordante dei bolidi, la prima vittoria fu dell’equipaggio Minoia-Morandi a bordo di una OM 665 Sport, vettura costruita proprio a Brescia.

Nessun’auto poteva essere migliore come candidata alla vittoria! Ma il successo non si fermò ad un “solo” primo posto, il trionfo fu totale poiché anche al secondo e terzo posto si piazzarono sempre le 665 Sport di Danieli-Balestrero e Danieli-Rosa.

Un successo che fece sicuramente bene alla prima edizione della Mille Miglia, organizzata in fretta e furia dai “Quattro Moschettieri” (Giovanni Canestrini, Renzo Castagneto, Aymo Maggi e Franco Mazzotti), che non esitarono a dichiarare che la Mille Miglia non sarebbe stata una semplice prima ed unica edizione, ma che si sarebbe trasformata in una competizione da ripetere l’anno successivo.