mercoledì 23 gennaio 2013

Mille Miglia Design Experience: Anche le utilitarie.



La forza della Mille Miglia fu probabilmente quella di realizzare una gara al passo con i tempi, ogni anno la gara Bresciana si rinnovava, adeguandosi alle condizioni e al contesto che l’Italia stava vivendo. Un esempio appare immediatamente nell’anno 1933, quando si aspettava con grande trepidazione la categoria sino a 1100 cc, all’interno della quale le nuovissime Fiat 508 Balilla, presentate al Salone dell’Auto di Milano ad aprile dell’anno prima, avrebbero sicuramente ricoperto un ruolo di primaria importanza.

Come era facile prevedere, l’edizione 1933 delle vetture fino a 1100 cc, fu vinta dalla 508 S Balilla dell’equipaggio Ricci-Maggi e l’attenzione verso le auto utilitarie fu tale da istituire da lì a breve la categoria “Turismo Nazionale” fino a 750 cc, che spalancò le porte alla popolarissima Fiat 500 “Topolino”.

Aprire le iscrizioni anche alle vetture di piccola cilindrata, non significava solamente garantire alla Mille Miglia più iscritti, ma permetteva a centinaia di piccoli preparatori e carrozzieri, di testare le proprie innovazioni in un banco prova che non era possibile trovare partecipando ad altre competizioni.

La visibilità della Mille Miglia crebbe sempre di più, garantendo ai partecipanti, sia preparatori che costruttori, un ritorno commerciale assicurato, tale da giustificare l’ingente dispiego di risorse da utilizzare durante l’estenuante gara di 1600 km.





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