La giuria di Mille Miglia Design Experience abbraccia fronti
diversi, dal giornalismo all’ingegneria, passando naturalmente per il design ed
ogni giurato, a suo modo, ha sempre fatto dell’integrazione con i giovani un
importante punto di forza. Il prestigio di un concorso si vede soprattutto dalla giuria che
dovrà valutare i lavori, Mille Miglia Design Experience ha curato con
moltissima attenzione questo aspetto, coinvolgendo personalità che hanno fatto
del mondo dell’automotive e del design non solo una professione, ma anche una
ragione di vita.
Lasciare la parola a chi riesce ad alimentare di giorno in
giorno quest’amore per il mondo creativo ed automobilistico è un atto dovuto, i
due mesi e mezzo che ci separano dalla spettacolare premiazione, ci
permetteranno di conoscere il pensiero, i consigli e le storie della nostra
Giuria.
I Professori Paolo Fiorillo e Riccardo Silimbani sono il primo
esempio di come questa passione non si trasformi solamente in lavoro, ma
diventi un continuo laboratorio di formazione aperto ai giovani. Sono stati i
primi a catapultarsi in un’esperienza unica in Italia partecipando alla Shell
Eco-marathon, gara di ecologia a livello mondiale aperta agli studenti. I loro
ragazzi si sono sempre distinti nella ricerca facendo tesoro della passione dei
loro professori per trasferirla in un futuro lavorativo.
È bello leggere tra le righe di questa breve intervista la
sincerità con cui i due professori spronano i ragazzi a non perdere mai di
vista i propri obiettivi, cercando quell’attività che gli farà avere
soddisfazione professionale a prescindere dal ruolo conquistato nel mondo del
lavoro.
Siete
stati tra i primi in Italia a coinvolgere giovanissimi studenti per realizzare
prototipi ecologici perfettamente funzionanti. Cosa vi spinge ogni anno a
spronare i ragazzi in questa continua sfida?
La professione di insegnante richiede la responsabilità di
formare dei tecnici ma anche di educare all'uso razionale dell'energia e
l'ambiente, questo binomio si è coniugato nella realizzazione dei nostri
prototipi ecologici. E' importante per noi responsabilizzare i ragazzi e
trasmettere una passione per i veicoli motorizzati in modo da esaltare i
comportamenti virtuosi e non solo quelli di competizione finalizzati alla
velocità. I veicoli progettati e costruiti dei nostri studenti partecipano a
gare nelle quali vince chi consuma meno e questo richiede studi approfonditi su
aerodinamica, rendimento dei propulsori, "scorrevolezza" dei veicoli,
e largo impiego di materiali compositi o comunque leggeri.
Enzo
Ferrari definì la Mille Miglia come “Un Museo viaggiante unico ed
affascinante”, ma è anche vero che fu un laboratorio di sperimentazione per
Case Automobilistiche, preparatori e carrozzieri. Quanto è importante portare
sul campo i propri progetti?
La Mille Miglia è stato un mito per il contesto storico in cui
si svolgeva. Il paese rinato dalle macerie di una guerra devastante e
proiettato verso un boom industriale ed economico faceva il tifo per piloti e
marchi automobilistici che rappresentavano il "sogno" di ogni
italiano.
Portare in campo i propri progetti permette di concretizzare con
creatività un'idea che sicuramente è frutto di studio e analisi dello stato
dell'arte e delle tecnologie. Il successivo confronto e le critiche, positive o
negative al progetto realizzato, consentono di formare il carattere delle
persone e dei tecnici per migliorare e
rappresentare così uno stimolo a crescere.
L’orientamento
attuale è quello di rinnovare ogni cosa nel mondo dell’auto, qual è secondo
voi, quell’essenza che invece andrebbe preservata negli anni?
E' giusto che la tecnologia e il rinnovamento non abbia limiti,
perciò bene a tutto ciò che migliora le condizioni di sicurezza, comodità, e il
piacere della guida (tre cose da preservare); siamo dubbiosi sulle "finte"
innovazioni, o sull'impiego di tecnologie improbabili (come l’idrogeno) per la
mobilità.Riteniamo comunque che sia da esasperare il modo
"sostenibile" di costruire per garantire un futuro al mondo
dell'auto.
Non condividiamo le
prestazioni ad ogni costo, ma sarebbe auspicabile poter vedere l'affermazione
di artigiani o piccole industrie che curano il particolare o il design;
purtroppo la propensione è l'accorpamento dei marchi e la globalizzazione di un
mercato. Si tende così a standardizzare le tendenze e a non caratterizzare più
le scuole di pensiero.
In
questo periodo storico esistono ancora buone possibilità perché i giovani, con
la passione per i motori, possano realizzarsi nel mondo del lavoro?
Il momento è difficile, ma con la passione si superano le
difficoltà. Vedere studenti che realizzano le loro aspettative nelle industrie
che sono affermate qui in Emilia Romagna è una grande soddisfazione (per loro e
per noi insegnanti che abbiamo avuto la possibilità di incoraggiarli nelle loro
speranze), per cui chi oggi lavora in Ferrari, Lamborghini, Toro Rosso, ha
trovato un ambiente fertile per crescere.
Quale
consiglio vi sentite di dare?
Impegnarsi sempre al 100% e non perdere mai le motivazioni; è
chiaro che 1 su 100 lavora nelle fabbriche sopracitate, ma ci sono studenti che
lavorano con ugual soddisfazione presso concessionarie o officine di revisione,
perché la passione ha permesso loro di farsi apprezzare per le loro competenze
ed abilità.