sabato 30 marzo 2013

La Giuria si racconta: Dott. Marco Mottini.




Il Dott. Marco Mottini, Presidente dell’Automobil Club di Novara, è un esperto internazionale di auto e moto storiche. La vastissima conoscenza ed esperienza nel campo dei veicoli d’epoca lo hanno portato a ricoprire molte cariche importanti nel settore:  Presidente del Club Auto e Moto Storiche ACN di Novara, Presidente della Commissione Tecnica Auto ASI, Rappresentante dell’Italia  nella Commissione Veicoli Storici FIA a Parigi e Vice Presidente nella Commissione Tecnica Auto FIVA. Per la Mille Miglia 2013 ricopre il ruolo di Presidente del Comitato Tecnico di Selezione.

Il Dott. Marco Mottini ha risposto alle domande attinenti al Mondo Mille Miglia e alla passione per i veicoli storici non perdendo di vista il mondo futuro dell’auto.

La Mille Miglia ha dato vita a progetti di auto realizzate appositamente per gareggiare in questa Corsa, l’Uovo di Marzotto ne è soltanto un esempio. Quale altre vetture che hanno partecipato alla Mille Miglia ricorda con particolare interesse?

La Mille Miglia, a mio modesto parere, ha sviluppato non solo auto molto particolari come la Ferrari citata ma ha dato vita ad una serie di elaborazioni di meccaniche di serie e non, anche di grande serie, di carrozzerie e telai impressionanti. Gilco, Dagrada, piccoli artigiani e  le stesse case costruttrici hanno dato vita ad una serie impressionante di modelli specifici per la Mille Miglia. Queste vetture sono sempre state molto più vicine alla gente comune: ciò ha sicuramente contribuito a creare il mito di questa unica ed eccezionale competizione.

Che mondo si nasconde dietro l’auto storica? Al di là del loro valore materiale, cosa spinge  a conservare queste vetture oppure a rincorrerne l’acquisto per anni?

Credo che la molla che spinge noi appassionati, almeno la maggior parte, suscita quello strano sentimento di “Peter Pan” che veleggia sempre negli adulti.  I ricordi di infanzia ci portano spesso indietro nel tempo con piacere.

Se dovesse esagerare, senza limiti ne frontiere, quale sarebbe la sua provocazione per l’auto del domani?

L’auto del domani o meglio l’auto del futuro non dovrebbe in nessun caso dimenticare il passato!

Nessun commento:

Posta un commento